I font nell’editoria
I caratteri sono indicati con il nome del disegnatore, con quello della casa produttrice o con nomi di fantasia.
Al nome può essere associato il numero di serie (helvetica 55 Roman), l’indicazione della forma (roman, italic), della sua proporzione (expanded, condensed) oppure dello spessore delle aste (ultralight, roman, black, ultrablack).
Old Style
Sono caratterizzati da un contrasto naturale del peso dei tratti, eredità del disegno a pennello o a penna, da un asse ad angolo o obliquo nelle forme curve e da un’altezza del minuscolo notevolmente ridotta. I terminali sono a goccia e le aperture nelle lettere minuscole hanno piccole dimensioni
Transizionali
Questi caratteri rivelano una struttura mutevole. Il contrasto del tratto è maggiore ed è applicato in modo razionale. L’altezza del maiuscolo è maggiore, l’asse è più dritto e le grazie sono più marcate e definite.
Modern
Il contrasto dei tratti è estremo. I tratti sottili son
o ridotti a filetti e quelli spessi tendono al grassetto. L’asse delle forme curve è verticale e le grazie sono collegate alle aste mediante una giunzione netta ed elegante
Sans serif
I primi caratteri senza grazie sono stati creati in Inghilterra alla fine del 19° secolo. Derivano dai caratteri per titolazione. Oltre l’assenza delle grazie presentano una caratteristica uniformità ottica di tutti i tratti. Evidenziano un disegno geometrico rigido, pur comparendo anche qualche raro alfabeto più personalizzato. Questi caratteri divengono ben presto i veri segni grafici del nostro secolo e ne sono state create versioni a dir poco esasperate.
Slab serif (con grazie squadrate)
Derivano anch’essi dai caratteri per titolazione., combinano il grassetto dei caratteri senza graziene l’orizzontalità dei caratteri con grazie. Le grazie hanno lo stesso peso delle aste. Il corpo del carattere Slab serif è spesso più largo rispetto a quello normale.
Grafici
Questi caratteri sono evoluzioni sperimentali dei cartteri per titolazione. Le loro caratteristiche visive sono espressive, ma mal si prestano a testi lunghi. Questa categoria comprende modelli come i caratteri calligrafici, stravaganti e complessi ispirati alla scrittura a mano, e altri caratteri particolari, illustrativi o concettuali.
La classificazione dei caratteri
Di Aldo Novarese. Studioso e creatore di caratteri
Leggibilità o visibilità?
Nella scelta di un carattere è determinante la quantità di testo da trattare > maggiore è il testo, minore deve essere la possibilità di affaticamento dell’occhio
Viceversa più breve è il testo maggiore deve essere la sua capacità attrattiva.
Cosa rende un carattere più o meno leggibile?
Il disegno non appariscente, la sua capacità di non aggredire il lettore. La spaziatura corretta.
La giustezza.
Il rapporto fra corpo e interlinea.
Il peso del carattere e il negativo
Corsivo
maggiore visibilità
Per ottenere il massimo di visibilità del testo è opportuno scegliere:
- font senza grazie con occhio adeguato.
- peso regolare o medio, bold.
- minuscole e maiuscole insieme, mai solo maiscole.
- evitare i font condensati, espansi, corsivi.
- intervenendo manualmente, distanziare e correggere le spaziature su corpi superiori a 18 pt.
- aumentare la spaziatura nei corpi fino a 10 pt.
- attribuire una spaziatura ampia nei corpi sopra i 14 pt.
Carattere e colore
L’utilizzo del colore deve esserefrutto di una decisione consapevole. I colori si influenzano reciprocamente in modo molto forte.
Lo stesso colore può apparire molto diverso a seconda dello sfondo.
Limitare il numero di colori compresenti sullo stesso campo ed assegnare ad uno di essi il predominio.